Cronaca

La strage russa a Bucha: "Quanto hanno pagato quelle comparse? Qualcuno lo chieda a Freccero"

Ci sono professori e intellettuali, o presunti tali, che pur di apparire si coprono di ridicolo. Prima sul Covid, adesso sulla guerra in Ucraina: la critica è sacrosanta, così come l’espressione di idee diverse, ma deve essere basata sui fatti. Quelli che mette in dubbio Carlo Freccero, che nel suo ultimo intervento pubblico è riuscito nell’impresa di mettere in dubbio quanto accaduto all’ospedale pediatrico di Mariupol, “con una influencer dichiarata morta e ricomparsa poco dopo”.

Quella povera donna incinta è invece morta assieme al suo bambino: umanità, questa sconosciuta… I commenti vergognosi dell’ex direttore di Rai2 non hanno lasciato indifferente Guido Crosetto, che ha citato i recenti fatti documentati a Bucha, dove i russi hanno lasciato decine di cadaveri civili per strada e in fosse comuni: “Qualcuno chieda a Freccero quanto hanno dovuto pagare quelle comparse - ha twittato Crosetto - che si sono fatte uccider* veramente per rendere più reale il set allestito a Bucha. Si può essere schierati con Putin, ma negare la tragedia della guerra, trattandola come una fiction, è inaccettabile”.

Di sicuro Freccero su quanto accaduto a Bucha si allineerà alla versione della propaganda russa, ovvero che le foto e i video dei morti sono tutti “fake” prodotti dal “regime di Kiev” e dai media occidentali per accentuare le colpe dell’esercito russo. Il quale, secondo Mosca, “colpisce solo infrastrutture militari e le truppe ucraine”.