Il mondo della musica è in lutto per la scomparsa di Peppe Vessicchio, deceduto a 69 anni presso l'ospedale San Camillo di Roma a causa di una polmonite interstiziale. Questa patologia, spesso trascurata, può aggravarsi rapidamente. Il virologo Fabrizio Pregliasco, professore di Igiene all'Università Statale di Milano, ha evidenziato la pericolosità di questa infiammazione che può peggiorare in poche ore.
La polmonite interstiziale, o pneumopatia interstiziale, colpisce l'interstizio polmonare, il tessuto tra gli alveoli, ossia i piccoli sacchetti d'aria responsabili dello scambio di ossigeno con il sangue. L'infiammazione causa l'ispessimento dei tessuti, rendendoli meno elastici e compromettendo la respirazione normale, riducendo l'ossigeno disponibile per l'organismo. I sintomi includono tosse secca, febbre e una sensazione di fame d'aria, simile a quella provata da molti durante la pandemia di Covid-19.
«Un tipico segnale è la dispnea, ovvero la difficoltà di respirare anche a riposo», afferma Pregliasco. «Può iniziare con sintomi lievi, simili a quelli di un'influenza, ma evolversi rapidamente fino a necessitare di assistenza respiratoria». Nei casi più gravi, il paziente può richiedere il ricovero in terapia intensiva e, come nel caso di Vessicchio, anche trattamenti di rianimazione.