Sono trascorsi quasi cinque anni dalla scomparsa di Alessandro Venturelli, il giovane di Sassuolo sparito il 4 dicembre 2020 a soli 21 anni. Da quel giorno, la sua famiglia vive tra speranze e delusioni, senza tracce certe ma solo segnalazioni e fotografie. Recentemente, il caso ha guadagnato nuovamente attenzione mediatica grazie a numerose segnalazioni provenienti da Torino, dove testimoni affermano di aver visto un giovane somigliante ad Alessandro.

Le segnalazioni e la delusione
La speranza si è riaccesa quando alcune immagini sono state inviate alle forze dell'ordine. Una foto mostrava un ragazzo senza fissa dimora vicino a un bancomat, ma purtroppo si è scoperto che non era Alessandro. Roberta Carassai, la madre, ha condiviso la sua delusione in un'intervista televisiva, affermando di continuare a ricevere segnalazioni e di non perdere la speranza.
Chiamate anonime e la persistente ricerca
Roberta Carassai ha raccontato di ricevere frequentemente telefonate da numeri privati, chiedendosi sempre se possa essere suo figlio. Nonostante la stanchezza, ha espresso gratitudine per il sostegno ricevuto e ha ribadito il suo impegno a non arrendersi mai.

La pista torinese e le nuove indagini
Ultimamente, alcuni volontari di una mensa a Torino hanno notato un ragazzo che somiglia ad Alessandro e che sembrava in difficoltà. Gli investigatori hanno acquisito le immagini delle telecamere della zona per verificare l'identità del giovane avvistato.
Un segno distintivo
La madre ha anche ricordato i tratti distintivi di Alessandro, come i tatuaggi e una cicatrice sul collo dovuta a una tracheotomia subita dopo un incidente in moto, sperando che qualcuno possa riconoscerlo.

Le difficoltà burocratiche e l'ultimo appello
Roberta Carassai ha espresso frustrazione per le barriere burocratiche incontrate nella ricerca di suo figlio, criticando le restrizioni imposte dalla privacy. In un appello televisivo, ha espresso la convinzione che Alessandro sia confuso e non abbia intenzionalmente abbandonato la famiglia.