Il mondo No vax continua a organizzare azioni di boicottaggio nei confronti della "macchina" statale. Dopo i blocchi ai centri vaccinali, l'ultima trovata è la denuncia formale per violenza privata nei confronti del Governo italiano. Non una querela, bensì centinaia, forse persino migliaia. A Padova qualche giorno fa ne sono state raccolte quasi 500, a Pesaro 80, a Lucca una sessantina.
Vengono depositate in blocco nel corso di apposite giornate che sono state chiamate "Procura day". L'obiettivo è quello di inchiodare gli apparati giudiziari. E' una delle tante iniziative diffuse attraverso le chat di Telegram e messe in atto a livello locale. Un atto di protesta a tinte eversive, perché nasce con l'intento di fare inceppare il sistema-Paese.
Le Digos d'Italia stanno monitorando l'evoluzione di questo fenomeno, senza sottovalutare ogni possibile traiettoria. L'idea di sporgere denunce di massa è nata in Veneto, dal movimento "Veneto no Green pass". Precisamente dal leader padovano del movimento negazionista, Cristiano Fazzini. "Con l'avvocato Marco Sitran di Venezia abbiamo pensato a questo strumento di protesta", spiega il pubblicitario padovano che ormai da mesi guida le manifestazioni del sabato pomeriggio. "Siamo riusciti a mettere nero su bianco tutte le vessazioni che abbiamo subito in questi mesi. Speriamo che questa volta qualcuno abbia almeno il buon gusto di rispondere".
Divise di deportati e volantini sulla Shoah, l'ultimo oltraggio dei No Vax nel Giorno della Memoria di Viola Giannoli 27 Gennaio 2022 I reati indicati sono una sfilza: eversione dell'ordine democratico, violenza politica, usurpazione di potere politico, violenza privata, estorsione, falso ideologico, procurata pandemia, lesioni personali, omicidio colposo, strage, istigazione all'odio e alla discriminazione, violazione del principio di precauzione medica per un farmaco sperimentale.
Praticamente tutto il manifesto No Vax in un elenco sintetico. In apertura di denuncia si arriva addirittura a rilevare le "reiterate violazioni in materia di diritti umani, di diritto internazionale, di diritto costituzionale e nazionale". Nel file che gira con il modello di denuncia ci sono i campi da riempire con nome, cognome e residenza. Il Procura day è stato organizzato a Trieste, Lecce, Ancona, Perugia, Bologna, Venezia, Vicenza. A Padova, per evitare di intralciare l'attività degli uffici della Procura, è stato allestito un ufficio per la ricezione di queste denunce al piano terra del tribunale. E ogni volta che la protesta va in scena ci sono schierati i poliziotti in assetto anti sommossa. "Ma noi non ci fermiamo" continua Fazzini. "Ogni 15 giorni ci presentiamo nelle Procure per far valere le nostre ragioni".
LEGGI TUTTO