Si è spento Alain Delon, luminare del cinema francese, all'età di 88 anni. L'indimenticabile attore ci lascia un'eredità pregna di capolavori indimenticabili e una famiglia attraversata da anni di dispute e recriminazioni. L'annuncio della sua scomparsa è stato fatto dai suoi figli, che, nonostante le divergenze passate, si sono ritrovati uniti nel lutto.
Secondo quanto riferito, Delon era stato oggetto di accuse da parte dei suoi figli Anthony e Alain Jr. Lo scenario familiare era stato complicato dall'interferenza della loro sorellastra Anouchka e della sua badante, con accuse di manipolazione e dissimulazione circa le reali condizioni di salute di Delon.
Anouchka, residente in Svizzera, aveva espresso il desiderio di trasferire il padre per garantirgli cure adeguate, decisione non condivisa dal fratello Anthony che in più occasioni ha messo in dubbio le intenzioni della sorella.
La controversia familiare e l'eredità di Delon
Il clima di tensione tra i figli di Delon ha raggiunto picchi di alta intensità, con Anthony che ha accusato Anouchka di essere un'opportunista, nonostante lei abbia sempre negato queste affermazioni.
I rapporti si sono ulteriormente inaspriti quando è intervenuta la badante Hiromi Rollin, accusata dai figli di Delon di violenze psicologiche e di aver isolato l'attore. Gli attriti hanno portato a vicende giudiziarie e ad accuse gravissime come quelle di tentato omicidio volontario da parte di Rollin nei confronti dei tre fratelli Delon, che avrebbero ritardato il ricovero necessario per il padre.
Alain Delon era stato colpito da un ictus nel 2019 e da un linfoma a lenta progressione, avendo dichiarato in precedenza il desiderio di ricorrere all'eutanasia.
Con la sua morte, queste travagliate dinamiche familiari sembrano trovare una dolorosa ma definitiva conclusione, chiudendo così un capitolo significativo nella storia del cinema francese.