″È troppo tardi per prevenire una quarta ondata in Europa, abbiamo perso questa opportunità. Ci sono molte lezioni da imparare, ma l’unico insegnamento da trarre deve essere che non possiamo affrontare questa pandemia e qualsiasi emergenza sanitaria futura da soli”. Lo ha detto il direttore regionale di Oms Europa, Hans Henri P. Kluge, in un’intervista rilasciata all’Ansa, commentando la situazione sanitaria dei Balcani e l’approvazione della “Roadmap per la salute nei Balcani occidentali (2021 - 2025)”, a Budva (Montenegro) il 3 dicembre da Oms Europa, Ince, e Paesi Ince dei Balcani Occidentali.
Un documento grazie al quale i Paesi coinvolti avvieranno azioni per migliorare i sistemi sanitari e gli standard di efficienza, ispirandosi ai principi di cooperazione e solidarietà. “La Roadmap dei Balcani occidentali per la salute e il benessere - ha spiegato Kluge - mira a colmare i divari sanitari tra i Balcani occidentali e l’Unione europea. Ha aggiunto - sosterrò pienamente questa regione per aumentare l’aspettativa di vita e l’alfabetizzazione sanitaria, diminuire la mortalità infantile e materna, espandere l’accesso alla copertura sanitaria universale e formare gli operatori sanitari, usando la salute per migliorare la stabilità e garantire la prosperità alla gente della regione”.
Sottolineando il ruolo fondamentale della “cooperazione subregionale, quale elemento costitutivo del multilateralismo e della prosperità condivisa che non lascia nessuno indietro”, Kluge ha evidenziato l’importanza del restare aperti al dialogo con tutte le parti interessate, a livello locale, nazionale, regionale e globale, “sostenendo il multilateralismo, utilizzando la scienza e le prove per informare le nostre decisioni, ma ha precisato Kluge che in primo luogo è necessaria la volontà politica, perché senza di essa, nessuna scienza potrà prevenire la prossima grande emergenza sanitaria”. In Europa, secondo Kluge, “in questo momento tutti i nostri sforzi devono essere concentrati per ridurre la trasmissione.
Dobbiamo aumentare la diffusione del vaccino, non solo per salvare vite, ma per evitare che i nostri sistemi sanitari cedano sotto la pressione della pandemia”. Il direttore di Oms Europa si è infine soffermato su una possibile evoluzione della campagna vaccinale. “Il Covid è qui per rimanere - ha detto - e probabilmente diventerà un virus endemico, proprio come l’influenza stagionale. In questo scenario, alle popolazioni vulnerabili verrà offerto un vaccino covid ogni anno, in vista dell’inverno. Le aziende farmaceutiche sono pronte ad adattare i vaccini attuali alle nuove varianti, se necessario, ed è davvero un miracolo della scienza moderna che possano rapidamente modificare i vaccini e iniziare a produrre vaccini aggiornati”.
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