"Siamo senza acqua, né cibo da più di 24 ore, aiutateci". E' l'allarme lanciato da Andrea Cisternino, ex fotografo romano che ha fondato a nord di Kiev un grande rifugio per animali, attraverso un messaggio inviato ieri al giornalista freelance Claudio Locatelli che si trova nella capitale ucraina. "Mi trovo all'interno del rifugio con quattro persone, di cui tre donne, e 453 animali di tutte le specie - ha scritto l'ex fotoreporter romano - Siamo senza acqua da più di 24 ore, senza cibo per animali e umani. Chiediamo aiuto".
La moglie Vlada Shalutko conferma all'Ansa: "Mio marito si trova circondato vicino a Kiev. L'ultima volta che lo ho sentito è stato 48 ore fa, mi ha mandato un messaggio per dirmi che sono vivi. Non hanno cibo né acqua, manca anche l'elettricità e il telefono. La situazione è tragica. Ci stiamo attivando per far arrivare la Croce Rossa per portare viveri, ma serve l'accordo con i russi".
Cisternino si trova nel territorio occupato dall'esercito russo e - come spiega Locatelli in un video - "si trova senza acqua né cibo da 48 ore. Sono riusciti a recuperare l'acqua non potabile di un pozzo lì vicino, ma rischiano di morire di fame e di sete". Per salvarlo - sostiene ancora - occorrerebbe far arrivare soccorsi con la Croce Rossa, ma è necessario che ad attivarla sia il governo ucraino e per questo il giornalista chiede l'intervento della Farnesina. In alcune interviste rilasciate ai media italiani nelle scorse settimane, Cisternino aveva spiegato di non voler lasciare il rifugio e di essere pronto a morire con i suoi animali. Nel 2015 il suo rifugio era stato devastato con il fuoco da un contadino.
"Andrea Cisternino - spiega il deputato della Lega Daniele Belotti - gestisce il rifugio per animali Italia Kj2 da una decina d'anni. Cisternino si prende cura di animali salvati da maltrattamenti e allevamenti. Chiediamo al Ministero degli Esteri di attivare con urgenza le procedure per una missione di salvataggio per il nostro connazionale e i suoi collaboratori".
L'ambasciata italiana in Ucraina, attualmente con sede a Leopoli, ha dichiarato: "Sappiamo della sua situazione e seguiamo il caso". Dall'ambasciata, allo stesso tempo, si fa notare come la collocazione dell'italiano sia al momento difficilmente raggiungibile. Il 12 febbraio scorso la Farnesina ha diramato il primo invito agli italiani a lasciare temporaneamente l'Ucraina visto l'aggravarsi delle condizioni di sicurezza.
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