L'industria del tabacco in Italia sta attraversando una fase di profonda trasformazione, guidata dall'innovazione tecnologica e da una nuova consapevolezza del proprio ruolo sociale ed economico. Questo cambiamento radicale non si limita alla produzione, ma riguarda l'intera catena del valore, dalla coltivazione alla distribuzione, con un'enfasi crescente sulla sostenibilità e la sicurezza.
Philip Morris Italia, sotto la guida di Pasquale Frega, si è posta l'ambizioso obiettivo di rendere l'Italia il primo paese europeo a eliminare completamente le sigarette tradizionali entro il 2030. Per raggiungere questo traguardo, l'azienda ha investito oltre un miliardo di euro in innovazione, ricerca e sviluppo, formazione e sostenibilità.
Il cuore di questa innovazione è lo stabilimento di Crespellano, nel bolognese, che con i suoi 1,5 miliardi di euro di investimenti rappresenta la più grande fabbrica costruita ex novo in Italia negli ultimi 25 anni. Questo centro di eccellenza ospita circa 3.000 dipendenti di 41 diverse nazionalità, tra ingegneri, ricercatori e tecnici, impegnati nello sviluppo di prodotti innovativi senza combustione.
Philip Morris non solo ha integrato l'innovazione tecnologica nella sua strategia, ma ha anche rafforzato il suo impegno nel settore agricolo nazionale, coinvolgendo oltre 1.000 imprese agricole italiane. Questo ecosistema produttivo supporta circa 41.000 lavoratori, rendendo l'azienda un pilastro economico per molte comunità locali.
Recentemente, la Food and Drug Administration statunitense ha riconosciuto alcuni dispositivi IQOS e prodotti di nicotina orale Swedish Match come 'prodotti a rischio modificato', un passo avanti significativo per la salute pubblica. Questi progressi scientifici sono fondamentali per la strategia di Philip Morris, che mira a sostituire il consumo di tabacco combusto con alternative innovative, riducendo l'impatto negativo sulla salute su scala globale.
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