La tragica scomparsa di Simona Cinà, giovane pallavolista di 21 anni originaria di Capaci, continua a sollevare interrogativi. La ragazza è stata trovata morta in una piscina durante una festa di laurea a Bagheria. Emergono dubbi sulla dinamica degli eventi, dato che Simona, descritta come un'abile nuotatrice, è stata trovata galleggiante in una piscina dalle dimensioni molto limitate.
I familiari, sconvolti, non si spiegano come il corpo sia rimasto inosservato per tanto tempo. L'avvocato della famiglia, Giambrone, ha manifestato forti perplessità riguardo alle circostanze del ritrovamento. Ulteriori dubbi nascono dallo spazio ristretto della piscina, che avrebbe reso difficile non notare un corpo in acqua durante la festa.
Le indagini sono in corso, con gli inquirenti che stanno interrogando tutti i partecipanti alla festa. Si cerca di capire se la morte sia stata un tragico incidente o se vi siano elementi non ancora emersi. La Procura di Termini Imerese ha recentemente rilasciato una nota, dopo tre giorni di silenzio, per tentare di fare chiarezza su alcuni aspetti del caso.
Secondo la Procura, il corpo di Simona è stato notato solo alle quattro del mattino da alcuni ospiti, in un angolo buio della piscina. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte di alcuni ragazzi, la giovane non è sopravvissuta. La Procura ha anche rilevato tracce di alcol nella zona della piscina, contrariamente a quanto sostenuto dagli avvocati della famiglia Cinà. Questo dettaglio aggiunge ulteriori domande su quanto realmente accaduto quella tragica notte.