La tragedia di Giulia Loffredo continua a suscitare interrogativi: oltre tre settimane dopo la morte della neonata di Acerra, molte domande rimangono senza risposta. Una delle più pressanti è se la piccola, morta tra il 15 e il 16 febbraio, potesse essere salvata. È arrivata all'ospedale già in arresto cardiaco o era ancora viva? E qual è il ruolo dei cani di famiglia, Tyson e Laika, nella vicenda?
Dettagli inquietanti emergono sulla morte di Giulia Loffredo
Un pigiamino insanguinato, che potrebbe appartenere a Giulia, è stato ritrovato non alla sua abitazione ma in un cassonetto presso la clinica Villa dei Fiori, dove il padre ha portato la bambina. Le indagini sono in corso e mantengono riservatezza, ma si sospetta che il padre possa aver cambiato la bambina prima di portarla in ospedale. Il padre, un 25enne, è al momento l'unico indagato con l'accusa di omicidio colposo. Secondo l'autopsia, il genitore non avrebbe controllato adeguatamente il proprio cane pitbull, che ha attaccato la bambina, causandone la morte.