Il gruppo sanguigno che diminuisce il rischio di avere il morbo di Alzheimer Curiosità

Il gruppo sanguigno che diminuisce il rischio di avere il morbo di Alzheimer

Studiosi dell'Università di Sheffield, nel Regno Unito, hanno studiato e giungono alla conclusione che esiste una relazione tra tipi di sangue e rischi di disturbi cognitivi. Hanno scoperto che esiste una classificazione che gioca un ruolo molto importante nel sistema nervoso e che oscilla in base al gruppo sanguigno a cui appartiene l'individuo e che su questa base la persona ha più o meno probabilità di sviluppare la malattia di Alzheimer. La ricerca è stata pubblicata su The Brain Research Bulletin.

Per concludere lo studio, gli scienziati hanno calcolato la materia grigia del cervello e hanno cercato le particolarità in base a ciascun gruppo sanguigno. Quello che hanno scoperto è che le persone nate con il gruppo O hanno un volume maggiore di materia grigia nel cervello e quindi proteggono il corpo più efficacemente contro malattie come l'Alzheimer rispetto alle persone con sangue A, B o AB.

La massa grigia protegge contro l'Alzheimer

Secondo i ricercatori, altre caratteristiche sono importanti anche quando si tratta di malattie degenerative mentali, ma quello che sappiamo già è che con l'età, la nostra materia grigia è ridotta. E questa differenza nel volume di tale massa si intensifica in base al tipo di sangue, come conseguenza dell'avanzare dell'età.

I risultati della ricerca portano la nozione reale che chi possiede il sangue di tipo O è più protetto contro le malattie in cui vi è una riduzione volumetrica nelle regioni temporali e mid-temporali del cervello, come accade nella malattia di Alzheimer. Tuttavia, gli scienziati capiscono che occorre fare più ricerche per affrontare i possibili dubbi. Tuttavia, sono necessari ulteriori test e ricerche perché potrebbero essere coinvolti altri meccanismi biologici.

Alzheimer

Il principale fattore di rischio per l'Alzheimer è l'età, perché dopo i 65 anni, il rischio di avere la malattia raddoppia ogni cinque anni. I dati indicano che il 98% dei casi di malattia colpisce persone di età superiore a 60 anni e le donne sono in numero maggiore nel gruppo a rischio.

Primi sintomi

Tra i sintomi più comuni ci sono: instabilità emotiva, cambiamenti del comportamento, difficoltà di concentrazione e coordinazione, difficoltà nel prendere decisioni e problemi nello svolgimento delle attività che prima erano svolte. Altri sintomi che possono aiutare a predire il morbo di Alzheimer includono: difficoltà nella lingua e pianificazione, disorientamento in relazione al tempo e allo spazio, problemi di ragionamento e locomozione, non riconoscimento di amici e familiari, depressione, apatia, aggressività, conati di vomito o ansia, delusioni e allucinazioni e, infine, perdita di controllo di bisogni fisiologici come la minzione.

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