Baruch Ben Ygal ha perso il figlio nel 2020. Adesso, l'unico pensiero che lo aiuta ad andare avanti è la possibilità di ottenere il suo sperma e diventare nonno, grazie alla fecondazione in vitro. Una eventualità che in Israele non è così remota, grazie a una legge che potrebbe presto essere approvata.
Amit Ben Ygal era un soldato dell'esercito israeliano. È morto a 21 anni nel maggio del 2020, durante un'operazione militare, lasciando un vuoto incolmabile nella vita del padre. «Ancora oggi non riesco a pronunciare la parola morte, mio figlio era tutta la mia vita», racconta il 53enne ai media locali. La sua speranza è ottenere lo sperma di suo figlio, per riavere in un nipote un po' di lui. «Voglio essere di nuovo felice, voglio vedere uno o due figli di Amit Ben Ygal in questa casa, per lo Shabbat, per le vacanze. L'esercito ha la responsabilità di aiutarmi a diventare nonno».
La legge che permette di ottenere lo sperma dai morti è stata discussa e approvata in prima istanza. Ora si aspetta il via libera definitivo. Dopo l'approvazione senza riserve in prima lettura, il testo è stato comunque oggetto di critiche, in particolare da parte dei rabbini, come sottolineato da Binyamin David del Puah Rabbinal Institute: «Comprendiamo il dolore delle famiglie dei soldati uccisi, ma c'è un problema etico nell'usare un bambino come commemorazione del padre defunto. Se il soldato avesse conosciuto la madre di suo figlio non è detto che avrebbe acconsentito ad avere un bambino con quella donna».
La donna che nel 2020 era fidanzata con Amit non è d'accordo con la gravidanza per fecondanzione in vitro, ma suo padre Baruch non ha intenzione di arrendersi: «Mi hanno contattato centinaia di donne che desiderano diventare la madre di mio nipote».