Un recente studio è emerso suggerendo che la catastrofica esplosione del Vesuvio ha fatto sì che il cervello di un uomo si trasformasse in vetro letteralmente.
L'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., che spazzò via insediamenti tra cui Pompei ed Ercolano in esplosioni di roccia fusa e cenere, distrusse innumerevoli insediamenti romani nei pressi dell'attuale Napoli.
L'analisi di un cranio, recuperato dal sito di Ercolano negli anni '60, mostra qualcosa di molto interessante: la materia cerebrale che è stata vetrificata o trasformata in vetro.
Mentre altri resti sul sito sono stati trovati saponificati trasformati in una sostanza simile al sapone questa è la prima volta che l'idea del vetro è stata proposta.
Uno studio afferma che frammenti di materiale vetroso e nero sono stati estratti dall'area del lobo frontale.
La vetrificazione, afferma lo studio, è il processo mediante il quale il materiale viene bruciato a calore elevato e raffreddato rapidamente, trasformandolo in vetro o glassa.
Si stima che i resti provengano da un maschio di 25 anni, che è stato trovato disteso su un letto di legno, coperto di cenere vulcanica, e si pensa che sia stato un custode per l'edificio del Collegium Augustalium in cui è stato trovato.
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