Le iniziative per ridurre i consumi e quindi la dipendenza dell'Italia dal gas russo partono dal basso. Se ieri l'appello ai cittadini europei a fare la propria parte e ad abbassare il riscaldamento è arrivata dall'Alto rappresentante dell'Unione euroea per la Politica estera, Josep Borrell, già da qualche giorno ci si è mossi a livello locale nella stessa direzione. Sono sempre di più i sindaci che invitano tutti al risparmio energetico.
A Roma, Roberto Gualtieri - fa sapere Repubblica - convocherà una riunione ristretta per discuterele iniziative necessarie per far fronte a una situazione che ogni ora preoccupa sempre di più. Allo studio ci sarebbero provvedimenti tipici dell'economia di guerra per contrastare la crisi energetica.
Oggi c'è stato un incontro proprio tra il sindaco Gualtieri, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, con gli altri membri dell'unità di crisi. "Il razionamento energetico è una misura che condivido, ancora nessuna decisione è stata presa ma si può agire individualmente: tutti i cittadini che vogliono dare una mano, anche al popolo ucraino, possono autonomamente cominciare a consumare meno energia", ha detto Zingaretti, che è anche il commissario delegato dell'unità di crisi regionale per l'emergenza Ucraina. "Da spegnere prima il riscaldamento a tutta una serie di misure che si possono prendere individualmente. Può sembrare banale ma è utile.", ha aggiunto.
E, nei giorni scorsi, pure gli amministratori di condominio di Roma - anche in ottica di risparmio per i rincari dovuti al conflitto russo-ucraino hanno deciso di prendere provvedimenti. Lo ha fatto sapere Rossana De Angelis, presidente della sezione di Roma dell'Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari, a Repubblica. "Abbiamo diminuito di due o tre ore il periodo giornaliero di accensione dei sistemi di riscaldamento". Accanto alla riduzione, gli amministratori stanno sensibilizzando gli inquilini, su come abbassare ulteriormente i consumi. "Possono procedere in autonomia con l'efficientamento energetico utilizzando correttamente le valvole termostatiche" per spegnere i termosifoni quando, ad esempio, si parte o si esce di casa.
Mentre da Arese a Zibido San Giacomo, passando per Legnano, Pioltello, Cornaredo e Rho - città che ha ospitato Expo 2015 - sono 65 i sindaci dell'hinterland di Milano che hanno firmato una lettera ai cittadinichiamandoli a fare la loro parte. La comunità internazionale "ha predisposto e sta predisponendo una serie di iniziative che limitino l'influenza della Russia, ma anche noi possiamo fare qualcosa, ognuno nel suo piccolo, ma che può diventare un gesto molto significativo", scrivono. Il loro appello è quindi quello "di ridurre di almeno un grado la temperatura dei generatori di calore che oggi riscaldano le nostre case, tutte le strutture pubbliche, le attività commerciali e produttive, fin quando la crisi ucraina non sarà risolta". Intanto, aggiungono i sindaci, "inizieremo a ridurre la temperatura e l'orario di accensione negli edifici comunali".
La linea potrebbe diventare presto condivisa anche da altre amministrazioni comunali. Secondo Repubblica, nei giorni scorsi, il sindaco di Bari e presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Antonio Decaro aveva detto: "Stiamo valutando se ridurre l'orario di accensione dei termosifoni o la temperatura massima nelle città italiane". E l'occasione di prendere una decisione potrebbe essere proprio domani. Ci sarà un consiglio nazionale di Anci e sul tavolo di discussione c'è la guerra in Ucraina.
Si porta avanti il liceo classico Fratelli Testa di Nicosia, in provincia di Enna, che ha lanciato l'iniziativa contro la guerra Ucraina "sciopero alla rovescia". Le scuole siciliane che hanno aderito domani faranno lezione con i riscaldamenti spenti per tutta la giornata. Alla manifestazione parteciperanno anche i comuni ennesi di Nicosia, Agira e Troina dove verranno spenti i termosifoni di tutti gli uffici comunali. A Nicosia rimarranno freddi anche i caloriferi anche delle scuole primarie.
Le associazioni dei consumatori, invece, hanno lanciato, per il 15 marzo, una giornata di boicottaggio nazionale del gas russo. L'obiettivo è quello "colpire gli oligarchi e lanciare un messaggio di solidarietà al popolo ucraino". Le associazioni invitano i cittadini a ridurre i consumi di gas e luce, utilizzandoli solo per le attività essenziali. La richiesta è di spegnere le caldaie, non usare elettrodomestici e ridurre quello di cellulari, computer e tv, di lavarsi con acqua fredda e consumare cibo che non richieda l'utilizzo dei fornelli.