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Grande incendio in Italia, le fiamme minacciano le case: ore di ansia 

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    Maxi incendio in Italia, le fiamme minacciano le abitazioni: sono ore d’ansia  C’è un bagliore arancione che spezza il buio della notte vesuviana. Il fuoco avanza lungo i versanti, risale il crinale come un’onda calda e silenziosa, e poi ruggisce quando incontra la vegetazione secca. Terzigno è il cuore di questa nuova emergenza, ma le lingue di fuoco hanno già superato quota mille metri, correndo verso la cima del vulcano. Alle pendici, i lampi delle autobotti illuminano l’ansia di chi abita a Ottaviano, San Giuseppe Vesuviano e Boscotrecase: paesi che guardano in alto con il fiato sospeso, mentre il Vesuvio brucia.

    Maxi incendio in Italia, le fiamme minacciano le abitazioni: sono ore d’ansia

    Le squadre da terra combattono senza tregua, giorno e notte. «Le squadre da terra sono al lavoro e continueranno anche nelle ore notturne», informa l’Ente Parco. Per potenziare la risposta, è stata anticipata alle 5 del mattino la ripresa delle operazioni aeree, con più canadair in azione. Una cabina di comando è stata allestita nella palestra di Terzigno, punto di coordinamento per tutti i soggetti coinvolti: vigili del fuoco, protezione civile, forestali.

    Un rogo difficile da domare

    Le fiamme sono divampate il 5 agosto, partendo dalla pineta di Terzigno, lungo i sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio. Spinte dal vento, hanno trovato terreno fertile nella siccità di questa estate torrida, rendendo quasi impossibile un intervento definitivo. Un’alta colonna di fumo si è levata in cielo, visibile anche dalla città di Napoli per tutta la serata dell’8 agosto. Sul posto operano in sinergia vigili del fuoco, canadair e protezione civile, che tentano di fermare una devastazione destinata a lasciare cicatrici profonde sull’ambiente.

    Un’emergenza che segna la Campania

    I numeri raccontano la gravità della situazione: 1.060 incendi boschivi in Campania dal 15 giugno, per un totale stimato di 2.568 ettari di bosco bruciati. Questo rogo, per vastità e velocità di propagazione, rientra tra i più preoccupanti. Le indagini sono in corso, ma non si esclude l’origine dolosa: un’ipotesi che aggiunge amarezza alla rabbia di chi da giorni lotta per salvare il Vesuvio, un patrimonio naturale e simbolico che unisce memoria storica e biodiversità unica.

    La minaccia alle comunità

    Terzigno, Ottaviano, Boscotrecase e San Giuseppe Vesuviano sono ora sulla linea del fuoco. Gli abitanti osservano con preoccupazione le operazioni, consapevoli che basta un cambio di vento per far precipitare la situazione. Mentre gli uomini e le donne impegnati sul campo continuano a combattere, il Vesuvio resta prigioniero di un incendio che non è solo un’emergenza ambientale, ma una ferita aperta per l’intera regione.

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