Dopo dieci ore di operazione, la piccola Giorgia Pagano si è svegliata e ha molto dolore. La 14enne in queste ore viene sottoposta ad un altro delicato intervento nell'ospedale di Pittsburgh, negli Usa, dove più di dieci anni fa ha subito un multitrapianto di organi. La ragazzina di Lecce è affetta da una rarissima malattia, la Sindrome di Berdon che le ha “bloccato” l'intestino e che le impedisce di mangiare da quando ha un anno.
Quasi un miracolo che Giorgia Pagano sia ancora in vita. Anche se una vita passata quasi interamente nelle corsie degli ospedali a cercare di contrastare questa terribile malattia. Al suo fianco sempre la famiglia, a partire dalla madre Elisa Barone, che da 14 anni non fa altro che dedicarsi a una missione: salvare la vita a sua figlia e garantirle un futuro.
«Non hanno potuto chiudere la fascia addominale come avremmo sperato e hanno trovato delle aderenze su altri organi, e come anticipato è stato un intervento molto molto lungo e importante... Grazie a Dio è finita - ha scritto mamma Elisa su Facebook - Giorgia ha avuto febbre durante la sala operatoria ed ora stanno seguendo i protocolli per la sua immunosoppressione. Si è svegliata e ha molto molto dolore nonostante l'epidurale e altri farmaci in vena. Non riesce a muoversi, non riesce a parlare, la sua ferita è davvero molto molto grande più di quella del trapianto, ora siano in rianimazione ma Giorgia è veramente una guerriera e grazie alle tante preghiere ed energie positive che le avete inviato. Grazie a tutte le zie e zii virtuali e non che ci state vicino».
E proprio da Elisa, dalla pagina Facebook "Aiutiamo Gorgia", è arrivata la notizia dell'ennesima sfida per la ragazzina: «È arrivato il giorno del grosso intervento, un intervento che per 2 anni i medici hanno cercato di evitare ma alla fine è necessario. 4 interventi in 1.. lavoreranno sullo stomaco, intestino ileo, poi intestino digiuno, poi vicino all'utero per togliere tante aderenze, e ancora sui muscoli completamente aperti (non c'entra nulla la diastasi)... E poi anche sulla pelle... Vi chiedo di stringervi tutti con noi e pregare Dio di condurre le mani dei chirurghi (saranno in 4 in sala operatoria) e che il decorso operstorio sia il più semplice possibile per la mia bambina, perché a 14 anni si è ancora bambini... E lei è la mia bambina...».
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