La vicenda giudiziaria dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco, si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo le recenti indagini che hanno riportato il caso sotto i riflettori, ora è Massimo Lovati, avvocato di Andrea Sempio, accusato di omicidio in concorso, a trovarsi al centro delle attenzioni per un'accusa di diffamazione aggravata.
L'avvocato pavese ha chiesto di essere interrogato dal pubblico ministero di Milano, Fabio De Pasquale, a seguito di una denuncia presentata dai fratelli Enrico e Fabio Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, condannato definitivamente a 16 anni di carcere per il delitto. Lovati è accusato di aver diffamato lo studio legale Giarda, descrivendo la riapertura del caso come una 'macchinazione della difesa Giarda' e sostenendo che gli investigatori avessero 'clandestinamente prelevato il Dna' di Sempio.
Le tensioni aumentano con le nuove dichiarazioni di Lovati in un episodio del podcast 'Falsissimo' di Fabrizio Corona, dove ha menzionato le 'massonerie bianche' associate al defunto professor Angelo Giarda, fondatore dello studio. I fratelli Giarda stanno valutando di presentare una seconda denuncia-querela per difendere la memoria del padre.
La situazione è delicata per Lovati, che si trova sotto l'osservazione dell'Ordine degli Avvocati, pronti a valutare eventuali sanzioni disciplinari. Andrea Sempio sta considerando di sostituire Lovati con un nuovo difensore. Nel frattempo, l'avvocato respinge le accuse, sostenendo di essere 'caduto in un trappolone' organizzato da Fabrizio Corona, che lo avrebbe convinto a partecipare a un finto provino, trasformato poi in un'intervista con un grande impatto mediatico.
Parallelamente, continuano le indagini sul 'sistema Pavia' e sui flussi di denaro legati alla famiglia Sempio, con gli investigatori alla ricerca di un 'misterioso Maurizio' e nuovi elementi sui rapporti economici tra i protagonisti delle indagini del 2017. Tra vecchie rivalità e nuove piste investigative, il caso Garlasco si espande, aggiungendo nuovi elementi a una vicenda che, a quasi vent'anni dall'omicidio di Chiara Poggi, continua a riservare colpi di scena.
