Nel cuore della casa in via Pascoli, dove il piano terra confluisce nel seminterrato, si trova il luogo centrale dell'omicidio di Chiara Poggi. La scalinata della taverna, un'area ristretta e silenziosa, si è trasformata nel fulcro di una controversia che persiste tra esperti, magistratura e opinione pubblica. Capire la posizione esatta del corpo della giovane, chi ha percorso quelle scale condannandola, e chi ha solo raccontato questi eventi, è fondamentale per decifrare il mistero. Chi era con lei in quel momento? Era il suo ex ragazzo, come sostenuto dalla Cassazione o, come pensa ora la Procura di Pavia, un nuovo sospetto, Andrea Sempio?
All'inizio delle indagini, Alberto Stasi, allora studente di Economia, ha fornito ai detective una descrizione dettagliata, includendo un disegno della villa realizzato di sua mano. Racconta di aver scalato il cancello, chiamato Chiara inutilmente e di aver avvistato delle macchie di sangue dall'entrata del garage. Descrive con freddezza di non essersi avvicinato, ma che ha solo osservato senza scendere le scale.
