Le recenti indagini sul caso di Garlasco stanno emergendo nuovi elementi che, se validati, potrebbero modificare la percezione di uno dei processi più dibattuti in Italia. Una delle più recenti scoperte include DNA non chiaramente datato trovato sulle dita di Chiara Poggi e un’impronta compatibile con una mano destra vicino al suo corpo esanime. La scena del delitto è quindi sotto lo stretto esame degli investigatori, che esaminano la possibile presenza di una terza persona oltre a quella della vittima e del suo ex fidanzato Alberto Stasi, già condannato a sedici anni.
L'indagato al momento è Andrea Sempio, un diciottenne all'epoca dei fatti e intimo amico di Marco Poggi, fratello della vittima. Nonostante fosse stato coinvolto nelle indagini già nel 2016 e successivamente liberato da accuse, l'attenzione si rinnova ora a causa di un'impronta trovata vicino alla scala dell’abitazione. Questi dettagli riportano in auge il suo nome nelle procedenze legali.
La situazione si complica quando si considerano alcune discrepanze tra le dichiarazioni di Sempio e i dettagli emersi dalle analisi in corso, comportamentali e informatiche. Secondo quanto affermato precedentemente, Sempio frequentava la casa dei Poggi, negli ambienti di Marco e i videogiochi. Tuttavia, emerge un contrasto con una testimonianza fornita quasi un decennio fa.
In un'edizione del 24 dicembre 2016 del La Provincia Pavese, Ria Preda, la madre di Chiara, descrisse i Sempio come 'un'altra famiglia distrutta dalla tragedia', ma evidenziò che, a suo ricordo, Andrea non era mai entrato nella villetta: 'Conosceva la casa, ma non ne aveva mai varcato la soglia, suonava sempre il campanello e Marco usciva per unirsi a lui nei giri per Garlasco.
Sorge dunque un evidente contrasto con le narrazioni probatorie presenti, richiedendo ulteriori indagini per determinare la veridicità dei racconti. Se si riuscirà a determinare la data dell'impronta ritrovata o se le nuove analisi del DNA confermeranno la presenza di Sempio nell'abitazione nel momento dell'omicidio, ciò potrebbe portare a una svolta significativa nel caso.
Attualmente, l'indagine è ancora attiva con continue verifiche tecniche. La procura cerca di chiarire la possibile presenza di Andrea Sempio sulla scena del crimine quel fatidico 13 agosto 2007, e se l'impronta unita ai campioni di DNA possa introdurre una nuova realtà, potenzialmente ribaltando completamente le colpe di un caso che, anche diciotto anni dopo, resta molto controverso e divisivo.