Nuovo episodio della lunga contesa tra il rapper Fedez e il Codacons. Questa mattina, a Roma, il rapper è stato ascoltato dai giudici in merito all'accusa di calunnia mossa dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, in seguito alle dichiarazioni di Fedez riguardo a un banner ingannevole pubblicato sul sito dell'associazione nel 2020 in tema di coronavirus. Ecco quanto è accaduto in tribunale.
Fedez scherza sull'udienza
Il cantante di Rozzano è partito ieri da Milano alla volta di Roma. Sui suoi social, ha mostrato un'immagine in auto con la scritta ironica su Instagram: "Un giorno in pretura, proteggimi".
Inoltre, ha lanciato una frecciatina al Codacons definendolo "inutile". Non contento, Fedez ha anche condiviso un momento comico con la sua assistente, Eleonora Sesana, imitando la serie animata "Mignolo e Prof". Questa mattina, prima di entrare in aula, Fedez si è detto "molto sereno", paragonando la situazione alle interrogazioni scolastiche: "Adesso devo rimanere concentrato".
Fedez entra in aula, cosa è accaduto in tribunale
Nell'aula del tribunale di Roma, i giudici hanno ascoltato la versione di Fedez, che ha risposto a tutte le domande del pm respingendo le accuse.
Dopo un'udienza di circa un'ora e mezza, la Procura di Roma ha richiesto il non luogo a procedere per il rapper, ma la decisione finale è attesa per il 17 giugno prossimo.
Le dichiarazioni di Fedez
Uscito dal tribunale, Fedez ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti. "È andata benissimo", ha dichiarato Federico Lucia, "È l'undicesima volta che un magistrato chiede il proscioglimento. Il Codacons faccia pace e si dedichi a cose più utili. In aula mi sono difeso affermando che il banner per la raccolta fondi era effettivamente ingannevole."
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