Nel novembre 2024 la nascita del piccolo Dante sembrava aver aperto per la mamma un nuovo capitolo di speranza. “Il regalo più bello che Dio mi abbia fatto. Da ora siamo io e te, per sempre”, aveva scritto la donna sui social, condividendo la gioia del lieto evento. Una gioia che in pochi mesi si è trasformata in tragedia, fino al momento in cui quella stessa madre è stata accusata di aver tolto la vita al proprio figlio.
La vicenda, che ha scosso profondamente l’opinione pubblica in Brasile, riguarda Giovanna Chiquinelli Marcatto, tatuatrice ventiseienne di San Paolo. La donna è stata arrestata lo scorso mercoledì 27 agosto con l’accusa di aver avvelenato il figlio di nove mesi. Il piccolo era morto appena un giorno prima, dopo che la madre lo aveva portato d’urgenza all’ospedale statale di Vila Alpina raccontando ai medici che “non sembrava stare bene”. L’episodio era stato registrato come “morte sospetta”, ma l’autopsia ha cambiato radicalmente il corso delle indagini.

Il video che ha incastrato la giovane mamma: cosa ha fatto al figlio
L’esame medico-legale ha infatti rivelato nel corpo del neonato tracce di rodenticida, un veleno per topi. Secondo gli esperti, la sostanza era stata ingerita circa tre ore prima del decesso, esattamente nello stesso lasso di tempo in cui la donna aveva detto di aver nutrito il figlio con una banana schiacciata. Un dettaglio che ha rafforzato l’ipotesi dell’avvelenamento intenzionale.

Gli investigatori hanno poi scoperto un elemento decisivo: le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza mostrano la giovane madre mentre acquista il veleno in un negozio di animali della zona di Vila Independência il 25 agosto, due giorni prima della morte del piccolo. La sequenza è ora agli atti dell’inchiesta e rappresenta una delle prove principali a carico della donna.


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— Polícia Civil do Estado de São Paulo (@Policia_Civil) August 30, 2025
A rendere ancora più sconvolgente la vicenda c’è il fatto che poche ore prima della tragedia, la giovane aveva scattato una foto al figlio sorridente. Un’immagine che, riletta oggi alla luce degli eventi, restituisce l’angoscia di un destino spezzato troppo presto.
Sulla base di queste circostanze, il 70° distretto di polizia di San Paolo ha chiesto e ottenuto dalla Corte di Giustizia l’arresto temporaneo della ventiseienne per trenta giorni, in attesa che le indagini stabiliscano le reali motivazioni del gesto. Un caso che ha scosso non solo la comunità locale ma l’intero Paese, lasciando aperti molti interrogativi su cosa possa aver spinto una madre a compiere un atto tanto estremo.
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