Un siciliano dalla parolaccia facile al ritorno delle vacanze si presenta alla stazione ferroviaria con tanto di moglie baffuta e figli tarchiatelli, per poter ritornare a casa, nella sua amata terra. Dato l'enorme ritardo comincia ad imprecare e ad inveire contro tutto e tutti:
- Porca bottana, che minchia de ritaddo de medda, mannaggia @##@++**$, porco @##$%&, ma in quale minchia de binario sta 'sto treno maledetto, mannaggia °°**]#@!!!!
Continuando su questo tono, monta sul primo treno, al binario numero 1 e continua:
- Rosaleea, sbrigate, mannaggia a' minchia, chiama quei figghi de bottana, porco @@#@*, ooohhh finalmente ci sediamo, mannaggia @###°°, possiamo ritonnare a Palemmo.
Al che, un signore seduto vicino a loro dice:
- Scusi signore, ma cosi' andrete a Torino, il treno e' diretto li.
E il siciliano:
- Ma porco @@@]@]@, mannaggia °ç°çç°ç°àò#@#@, sbrighiamoci, dobbiamo scendere, Rosalea porc....ecc.
La storia si ripete di binario in binario, e soltanto all'ultimo il siciliano riesce a raggiungere il treno diretto all'amata Palermo. Il siciliano:
- Meno male Rosaleea, sta minchia de treno non e' ancora partito. Forza, porco @##@ò@@ç, sbrighiamoci.
Cosi' salgono sul treno ed entrano in uno scompartimento pieno di suore in pellegrinaggio. Senza preoccuparsi delle religiose il siciliano continua:
- Sbrigatevi, porco °ç°ç@#, dobbiamo trovare una minchia di posto, mannaggia @##@ççç, Rosaleea, brutta bottana, te devi dare una mossa, porco @#@**....ecc. ecc.
Una suora, terribilmente scandalizzata dal linguaggio colorito del siciliano, si avvicina e dice:
- Guardi che cosi' andrete dritti all'inferno.
E il siciliano:
- Porco @]]@##@, mannaggia @@#@#§, Rosalea, dobbiamo scendere...
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
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