Cronaca

Donna morta a Roma, giallo a Monteverde: il corpo trovato nell'androne di un palazzo. «È precipitata»

  • Giallo sulla morte di una donna di 38 anni, Alessia Fiorella, monteverdina. «Un tonfo impressionante», poi quel corpo schiantato ai piedi della scalinata nell’androne del palazzo dove abitava, in via Jenner. È stato un condomino, alle 12,10 di ieri mattina, a rinvenire il cadavere: «Ho sentito quel rumore sordo, poi l’ho vista là a terra. È stato terribile», ha raccontato. L’ipotesi degli inquirenti è che la ragazza sia precipitata nella tromba delle scale dal sesto piano. Da capire se sia stato un gesto volontario o se qualcuno l’abbia spinta di sotto. Ieri, gli investigatori della polizia hanno lavorato fino a tarda sera per raccogliere tutti gli elementi utili a chiarire ogni dubbio. Alessia aveva con sé il marsupio con dentro le chiavi del suo appartamento al piano terra, chiuso regolarmente dall’esterno e all’interno apparentemente in ordine. Al portone vicino abita anche il papà che, però, non era in casa al momento della tragedia.

    Sul posto sono accorse le volanti e gli ispettori del commissariato locale, nonché gli agenti della Scientifica per i rilievi e quelli della IV Sezione della Squadra mobile. Quando anche la mamma è arrivata sul posto, ha accusato un malore e i poliziotti l’hanno fatta sedere su una sedia per farla riprendere

    Il corpo mostrava segni evidenti al capo, al bacino e agli arti inferiori, compatibili con una caduta da diversi metri d’altezza. Il pm di turno ha ritenuto di non inviare il medico legale sul posto ma di fare eseguire direttamente l’esame autoptico, il cui incarico verrà conferito nelle prossime ore. Gli agenti della Scientifica hanno sequestrato il telefonino della ragazza e hanno portato via anche un paio di scarpe, alcuni monili e una agenda, una sorta di diario, arancione. La sua abitazione non è stata posta sotto sequestro.

    Al vaglio di chi indaga anche i profili social utilizzati dalla 38enne, tra cui uno non riconducibile direttamente al suo nome in cui la foto di sfondo riportava la scritta “Disagio” con i caratteri della “Disney” e nel quale scriveva di essere in una «relazione complicata». Sono stati ascoltati i genitori della ragazza e gran parte dei condomini. C’è un fatto che porterebbe gli inquirenti a pensare che Alessia possa avere fatto tutto da sola: ovvero che la ragazza sia stata vista salire al sesto piano altre volte e poi tornare indietro, come colta da un ripensamento. Tuttavia, da quanto accertato, Alessia non era in cura presso il centro di igiene mentale della zona e anche chi la conosceva non crede possa essersi tolta la vita: «Non può averlo fatto», dice un’amica in lacrime arrivata per l’ultimo saluto. Alessia era una ragazza riservata, ma nel quartiere la conoscevano in tanti. «Veniva sempre a mezzogiorno o nel pomeriggio per prendere un orzo o un ginseng - racconta Tito, il barista di fronte - l’ultima volta che l’ho vista era mercoledì pomeriggio, oggi (ieri, ndr) no».

    La 38enne teneva molto al suo fisico che voleva sempre perfetto, non beveva nemmeno il caffè. «Andava sempre in palestra e almeno fino a prima del Covid - spiega una vicina di casa - lavorava come ragazza immagine nelle discoteche, non so se poi ha ripreso l’attività. Viveva da sola con i suoi due gatti». La polizia non tralascia, però, alcun aspetto. Soprattutto quello legato a un’azione violenta, magari dettata da una gelosia cieca e ossessiva di chi la voleva tutta per sé. Solo pochi giorni fa, era venerdì 13, Martina Scialdone, una avvocatessa di 34 anni, era stata uccisa in strada al culmine di una lite dal suo ex, Costantino Bonaiuti, in via Amelia al Tuscolano. Nel caso di Monteverde, però, tutte le circostanze sono ancora da chiarire con esattezza.

    Tags
    alessiaprecipitataandronepalazzoindaginipistasuicidioomicidio
    COMMENTA