La paura crescente per la Dengue in Italia si manifesta con un bilancio allarmante: 625 casi confermati dall'inizio dell'anno, con un incremento di 53 casi nell'ultima settimana. Particolarmente preoccupante è il fatto che un terzo di questi casi proviene da trasmissioni locali sul suolo italiano.
Il caso di Fano e altri focolai emergenti. In particolare la città di Fano, nelle Marche, ha registrato 121 infezioni, evidenziando la gravità della situazione.
Anche l'Emilia-Romagna e la Lombardia sono interessate da questa problematica, benché in misura minore: in Emilia-Romagna si contano 36 casi, mentre in Lombardia gli infetti sono 8. Sono stati rilevati anche casi sporadici in Veneto, Toscana, altre zone delle Marche e Abruzzo.
Rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità
L'Istituto Superiore di Sanità monitora attentamente l'evolversi della situazione attraverso un bollettino di aggiornamento settimanale.
Gli esperti confermano: «Dalle Marche all'Emilia-Romagna e fino alla Lombardia, diversi focolai sono sotto osservazione». A Fano, nonostante non siano stati segnalati nuovi casi nella settimana dal 2 all'8 ottobre, si mantiene un alto livello di vigilanza.
La trasmissione della Dengue avviene per via delle zanzare e, sebbene spesso si associa a viaggi internazionali, vi è un incremento dei casi trasmessi direttamente in Italia. Dei 625 casi complessivi, 452 derivano da soggetti con storia di viaggio all'estero, mentre 173 sono interni.
Secondo l'ISS, le arbovirosi, quali la Dengue, si configurano come malattie virali portate da insetti. Quest'anno, oltre alla Dengue, sono stati identificati anche 6 casi di virus Zika, 4 di Chikungunya e altre infezioni veicolate da zanzare.
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