La premier italiana Giorgia Meloni ha organizzato una videoconferenza d'urgenza con ministri e capi dell'intelligence per discutere la crescente tensione tra gli Stati Uniti e l'Iran. La riunione ha avuto l'obiettivo di analizzare la situazione attuale, coordinare una risposta diplomatica e difensiva, e garantire la sicurezza dei cittadini italiani all'estero. Questa azione riflette la serietà con cui il governo italiano sta trattando l'escalation del conflitto, che potrebbe coinvolgere l'Italia in un vortice geopolitico.

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha rilasciato dichiarazioni durante un'edizione straordinaria del Tg1, sottolineando che l'attacco americano ha cambiato radicalmente lo scenario, aprendo una crisi di vasta portata. Ha anche evidenziato che è probabile una risposta forte da parte dell'Iran, che potrebbe estendersi agli obiettivi americani nella regione.

Con l'attacco focalizzato su siti nucleari iraniani come Fordow, Natanz ed Esfahan, il rischio di una escalation regionale è palpabile. L'Iran ha reagito con una forte campagna mediatica, dichiarando che ogni cittadino o soldato americano nella regione è un 'obiettivo legittimo'. Anche gli Houthi yemeniti hanno minacciato rappresaglie contro le forze americane nel Mar Rosso, mentre l'Arabia Saudita ha criticato l'azione come una 'grave violazione della Carta delle Nazioni Unite'. Il segretario generale dell'ONU, Guterres, ha espresso preoccupazione per una possibile 'pericolosa escalation' in una regione già instabile.
La risposta italiana è stata pronta e misurata. La premier Meloni e il suo governo hanno intensificato gli sforzi diplomatici, con riunioni in Italia e con gli stati membri dell'UE, e dialoghi con ambasciatori. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha attivato misure per monitorare e proteggere i cittadini italiani in Iran e Israele, tra cui l'organizzazione di voli di rientro e il rafforzamento della sicurezza nelle ambasciate. Queste mosse mirano a una de-escalation del conflitto, mantenendo aperti i canali per un dialogo potenzialmente decisivo.

Il ministro Crosetto ha descritto la crisi attuale come una delle più pericolose mai affrontate in Medio Oriente, con poco spazio per la diplomazia e potenziali conseguenze devastanti. Ha messo in luce la difficoltà di intercettare l'armamento missilistico iraniano e la potenza militare di Israele. Tajani ha confermato l'alta attenzione sulla regione, in particolare sulle rotte commerciali come lo Stretto di Hormuz, sottolineando l'importanza della protezione dei convogli marittimi per gli interessi economici italiani. Le fonti USA hanno indicato che le prossime 48 ore saranno cruciali, anticipando possibili attacchi iraniani a basi americane in Medio Oriente o azioni di Hezbollah e droni yemeniti. Il presidente israeliano Herzog ha definito l'attacco americano 'storico', ma ha avvertito che i giorni a venire saranno critici. Anche l'UE e l'AIEA sono impegnate in cerca di una soluzione negoziata.
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