Oggi rappresenta un giorno cruciale per la Democrazia Cristiana, segnato dalle dimissioni del segretario nazionale, annunciate poco prima delle 13 attraverso una nota indirizzata al presidente e al segretario organizzativo. La comunicazione arriva in un momento particolarmente delicato per il partito, senza ulteriori commenti di natura politica o giudiziaria.

"Si è dimesso": un nuovo capitolo per il partito
Nel suo comunicato, il segretario esprime gratitudine verso chi ha condiviso con lui anni di impegno e di servizio, sottolineando il carattere "irrevocabile" delle sue dimissioni. Questa mossa è vista come un gesto di responsabilità verso il partito, che aveva contribuito a rilanciare dal 2023, specialmente in Sicilia.

Il contesto dell'inchiesta
Le dimissioni seguono la richiesta di arresto da parte della procura di Palermo, con Cuffaro indagato per presunta corruzione e turbativa d'asta. L'inchiesta coinvolge anche altri sedici tra imprenditori e dirigenti, con il leader democristiano, ex presidente della Sicilia, al centro di un nuovo scandalo giudiziario che destabilizza il partito.

Azzeramento delle cariche interne e nuova fase gestionale
Subito dopo le dimissioni di Cuffaro, la Democrazia Cristiana procede all'azzeramento completo degli incarichi politici, incluso quello della presidente Laura Abbadessa. Questa decisione si inserisce in una strategia di riorganizzazione interna per una gestione più collegiale e trasparente, distante dalle vicende giudiziarie attuali.
Nelle ultime riunioni, i vertici del partito hanno cercato soluzioni condivise per evitare un vuoto di potere, mantenendo la stabilità del partito in attesa delle decisioni giudiziarie. La procura di Palermo attende ora le determinazioni del giudice per le indagini preliminari riguardo la custodia cautelare di Cuffaro e degli altri indagati.
Le azioni adottate dalla dirigenza sono presentate come necessarie per garantire trasparenza e permettere una ripartenza con una nuova leadership, in un momento in cui la credibilità dei vertici è fortemente messa alla prova.
Inchiesta sulla sanità siciliana. La procura di Palermo ha chiesto gli arresti domiciliari per 18 persone. Nomi pesanti della vita politica siciliana, accusati a vario titolo di corruzione, associazione a delinquere. Tra questi anche l'ex presidente della regione Totò Cuffaro. pic.twitter.com/n483mrXVpu
— Tg3 (@Tg3web) November 4, 2025