Ancora in aumento i pazienti No vax in terapia intensiva (+32%), mentre continuano a diminuire quelli vaccinati (-33%). E, tra i ricoverati in gravi condizioni, non ci sono soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da meno di 4 mesi. Questi i dati dell’ultima rilevazione del network degli ospedali sentinella di Fiaso, la Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere, che ha analizzato la situazione degli ultimi 14 giorni.
Dalla sola settimana scorsa inoltre, si è registrato un incremento complessivo delle ospedalizzazioni per Covid pari al 10,1%. Si è passati infatti da 810 pazienti del 30 novembre a 892 degenti del 7 dicembre. Intanto oggi è stato registrato un altro balzo dei contagi in Veneto, con l’aumento giornaliero più marcato dall’inizio della quarta ondata: 3.516 positivi, cui si aggiungono 6 vittime. Allo stesso tempo e per la sola Regione in esame, si è registrato un miglioramento della situazione ospedaliera rispetto ai report di ieri. I malati Covid ricoverati nei reparti ordinari sono 741 (-31), quelli nelle terapie intensive 129 (-3).
Complessivamente sono 97 i ricoverati nelle terapie intensive dei 16 ospedali sentinella Fiaso, con un incremento del 2% rispetto a una settimana fa quando erano 95. I pazienti non vaccinati sono 77 mentre quelli vaccinati risultano 20. Da sottolineare come i vaccinati siano tutte persone che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 4 mesi. Si tratta, inoltre, per il 75% dei casi di soggetti affetti da gravi comorbidità e con un’età media di 69 anni.
I numeri cambiano, invece, per i non vaccinati. I soggetti finiti in Rianimazione senza aver mai avuto una dose di vaccino sono in media più giovani, 62 anni, e nel 42% dei casi sono persone sane che non soffrono di altre patologie. Di rilievo anche la differenza del range di età che fra i vaccinati è fra 47 e 85 anni e fra i non vaccinati fra 21 e 83 anni.
In più , rileva Fiaso, l’età media di chi finisce in ospedale sale a 75 anni tra i vaccinati, mentre è più bassa, pari a 64 anni, tra i non vaccinati “con uno scarto di ben 11 anni”. “In una settimana si consolida il trend di crescita di ospedalizzazioni di pazienti non vaccinati in terapia intensiva e di contestuale riduzione dei vaccinati in gravi condizioni – spiega il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore – si tratta di un’ulteriore conferma dell’efficacia della vaccinazione nella protezione dalle forme gravi del Covid.
Abbiamo comunque scelto di analizzare la condizione dei pazienti vaccinati in rianimazione e abbiamo rilevato come siano tutti soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale da oltre 4 mesi: questo da una parte suggerisce la buona protezione della vaccinazione nei primi mesi, dall’altra conferma una volta di più l’importanza di una anticipazione della terza dose soprattutto per gli anziani fragili. Occorre dunque accelerare sulla somministrazione della terza dose allo scadere dei 5 mesi così come disposto dal ministero della Salute”.
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