Negli ultimi anni l'utilizzo di carte prepagate, di credito o bancomat, è aumentato vertiginosamente rispetto al denaro contante: la mentalità dei consumatori è sicuramente cambiata nei confronti dei metodi di pagamenti elettronici, visti prima con diffidenza e complessi rispetto allo scambio di denaro materiale. In secondo luogo il via libera ai micropagamenti, quelli al di sotto dei 5 euro, che hanno eliminato il tetto dei 30 euro per le transazioni bancomat, ha reso più accessibile a tutti l'utilizzo delle carte.
Tuttavia non bisogna abbassare il livello di guardia: la stessa attenzione che si rivolgeva all'identificazione di banconote false deve essere mantenuta nei confronti dei dispositivi elettronici in cui passiamo le nostre schede. Un'azienda produttrice di Pos ha di recente rilasciato una guida su come riconoscere un apparecchio originale da uno duplicato.
1. La fenditura per l'inserimento della carta.
La scheda non deve scomparire all'interno del dispositivo. Circa metà della carta deve rimanere all'esterno.
2. Un Pos falso è generalmente di maggiori dimensioni rispetto ad uno autentico.
3. Il tastierino elettronico non è dotato di illuminazione.
4. La luce verde, che conferma la lettura di una carta, non si accende.
5. Lo spazio per il pennino è assente.
Qual è dunque il modo per proteggersi da indesiderati furti attraverso carte elettroniche?
L'ideale sarebbe dotarsi di una carta separata su cui caricare piccole somme di denaro, destinate ad essere usate con pagamenti con Pos.
Collegare il proprio conto corrente con un numero di cellulare su cui ricevere gli avvisi di pagamento o prelievo.
Impostare dei limiti di prelievo o pagamento giornalieri.
Tenere sempre a portata di mano il numero da contattare per bloccare carte smarrite.
Leggere tutte le condizioni di contratto del proprio conto: alcune banche offrono speciali metodi di protezione e risarcimenti in caso di furto.
Non affidare a nessuno il pagamento con la propria carta: al ristorante essere sempre presenti al momento della transazione.
Leggere sempre con attenzione la ricevuta di pagamento: la cifra deve corrispondere esattamente all'importo riportato sullo scontrino fiscale.