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Chiara Ferragni, non finiscono i guai per lei: la grave accusa 

  • Chiara Ferragni è di nuovo al centro delle polemiche. Dopo il clamore mediatico del “caso Balocco”, la famosa influencer non ha più avuto un momento di tranquillità.

    Dopo la fine della relazione con Fedez, la digital entrepreneur si trova di fronte a nuove sfide a seguito delle accuse mosse da una sua ex dipendente. Esaminiamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.

    Chiara Ferragni, nuove polemiche per l'influencer

    Chiara Ferragni pare essere coinvolta nuovamente in situazioni critiche. Dopo il “caso Balocco” e la separazione da Fedez, sembra che la popolare influencer non possa più godere di momenti di tranquillità. Oggi, 15 maggio 2024, la giornalista Charlotte Matteini ha condiviso un video sul proprio profilo X in cui menziona il nuovo libro di Selvaggia Lucarelli, “Il Vaso di Pandoro”.

    Attraverso il suo video, la giornalista ha portato alla luce alcuni passaggi del libro in cui viene riportata la testimonianza di una ex dipendente di Chiara Ferragni. Le parole di Matteini hanno sollevato questioni importanti riguardo alle dinamiche di potere e responsabilità all'interno delle moderne imprese digitali.

    Il video della giornalista Charlotte Matteini

    Charlotte Matteini ha realizzato un video che è stato pubblicato nuovamente da Selvaggia Lucarelli sul suo profilo personale X. La famosa giornalista ha citato il nuovo libro di Lucarelli, “Il Vaso di Pandoro”, descrivendo la testimonianza di una ex dipendente di Chiara Ferragni. “Oggi è arrivato il libro di Selvaggia Lucarelli. Non è un ADV, non è un GIFT, né un SUPPLIED, perché l'ho comprato con i miei soldi. L'ho fatto perché contiene un capitolo dedicato alle testimonianze degli ex dipendenti”, ha chiarito la giornalista. “Tra queste ce n'è una particolarmente significativa. La ragazza in questione, per motivi di riservatezza, è stata chiamata Giulia. Giulia è entrata in stage e ha lavorato per il sito di The Blonde Salad dal 2019 al 2022. [...] Leggendo il libro è evidente che Ferragni non sapeva nulla della gestione delle sue società. La società era gestita interamente da Fabio Maria Damato, il suo braccio destro, e dal team aziendale. Lei non conosceva nemmeno i nomi dei suoi dipendenti, ma ciò non può essere giustificato, poiché era lei a firmare i contratti", ha aggiunto Matteini nel corso del video.

    La testimonianza dell'ex dipendente di Chiara Ferragni

    Nel suo ultimo video, la giornalista Charlotte Matteini ha approfondito alcuni passaggi del nuovo libro scritto da Selvaggia Lucarelli, con particolare attenzione a una sezione che include la testimonianza di una ex dipendente di Chiara Ferragni. “Il giro d'affari legato alla vendita delle immagini di Chiara Ferragni era molto elevato. Giulia ha lavorato in stage per TBS Crew per un anno a 300 euro al mese, a Milano. Faceva un turno di 8 ore al giorno. Compresi extra ed eventi. Lo stage non era formativo, perché nessuno l'ha mai formata, lei lavorava e basta. Alla scadenza dell'anno, a Giulia è stata offerta una collaborazione a partita IVA a 1500 euro al mese, ha dichiarato la giornalista nel video.

    “Giulia racconta di essere stata di fatto una dipendente, con tutti gli oneri di una dipendente ma senza le giuste protezioni" [...] "Giulia dice che quando è rimasta incinta ha continuato a lavorare fino alla data del parto e poi le hanno detto 'continua a emettere le stesse fatture, se abbiamo bisogno ti contatteremo'. Ma cosa è successo? A due mesi dal parto, Fabio Maria Damato ha iniziato a assegnarle compiti al di fuori delle sue mansioni. Questo perché, essendo un contratto a partita IVA, non aveva le tutele normalmente previste per le dipendenti in maternità”, ha continuato Matteini.

    La telefonata con Fabio Maria Damato

    Il racconto della giornalista prosegue, e nel video Charlotte Matteini ha evidenziato un passaggio del libro di Selvaggia Lucarelli in cui viene raccontata una telefonata tra l'ex dipendente di Chiara Ferragni e Fabio Maria Damato. “Poco dopo le è stata proposto un contratto come manager editoriale del sito a 1600 euro al mese, da assunta, ma senza rimborsi spese. Lei ha esitato, ma dopo 12 ore il lavoro è stato assegnato a un amico di Damato. "Lo chiamo e gli chiedo 'perché la mia offerta di lavoro non è più valida?' e lui mi risponde 'ma con le tue condizioni dove pensavi di andare? dovevi accettare subito! c'è la guerra, c'è il covid, fai un lavoro in via di estinzione, cosa credevi di poter trovare di meglio?". La giornalista ha poi concluso: "In un'azienda con margini di profitto così alti, le offerte successive non erano all'altezza del nome dell'azienda".

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