Il sostegno economico alle famiglie italiane subirà importanti modifiche a partire da gennaio 2026, in particolare riguardo l'Assegno Unico per i figli a carico. Questa prestazione, calcolata in base all'ISEE, vedrà solo lievi aggiustamenti monetari nonostante le aspettative di un maggiore supporto contro l'inflazione.
Dietro a queste modeste variazioni di cifre, si cela però una trasformazione significativa nella modalità di erogazione e accesso ai servizi, con un forte impulso verso la digitalizzazione. L'Inps sta infatti sviluppando una nuova piattaforma digitale che promette di rendere più fluida l'interazione con i beneficiari.

Il 2026 porterà anche l'introduzione del Portale della Genitorialità, un hub centralizzato pensato per semplificare la gestione delle pratiche relative alla famiglia, che sarà operativo sin dai primi mesi dell'anno e fungerà da supporto all'erogazione dell'Assegno Unico.
Nonostante gli incrementi previsti per l'Assegno Unico siano minimi, con la prima fascia ISEE che passerà da 17.227 a 17.468 euro, e l'importo massimo per figlio che aumenterà da 201 a 203,8 euro, queste modifiche rappresentano un piccolo passo in un contesto di inflazione continua. Anche le altre soglie ISEE subiranno leggeri aggiustamenti.

Le simulazioni sui nuovi parametri ISEE mostrano incrementi moderati: per un ISEE di 18.100 euro, l'importo per figlio aumenterà di circa 3,8 euro; per un ISEE di 25.100 euro, l'incremento sarà di 4 euro; e così via fino a superare i 46.500 euro, dove l'importo minimo crescerà leggermente da 57,2 a 58,3 euro.
Queste novità segnano un passaggio verso una gestione più efficiente e meno burocratica del sostegno alle famiglie, un tema sempre più centrale nelle politiche sociali italiane.