L'assegno di invalidità, erogato dall'INPS, rappresenta un aiuto economico per chi ha ridotte capacità lavorative dovute a malattie o disabilità. Questo sostegno è destinato a chi, nonostante possa svolgere alcune attività, non riesce a garantirsi un reddito adeguato.
Per poter beneficiare dell'assegno di invalidità, sia lavoratori dipendenti che autonomi, pensionati inclusi, devono soddisfare specifici criteri: una invalidità riconosciuta tra il 74% e il 99% attraverso un esame medico specialistico dell'INPS, avere un certo numero di contributi versati in precedenza e non superare un limite di reddito personale fissato ogni anno.
L'importo dell'assegno è calcolato sulla base della media dei contributi versati e viene aggiornato annualmente seguendo gli indici ISTAT. La durata di questa prestazione è generalmente di tre anni, al termine dei quali l'INPS può richiedere un nuovo esame per valutare lo stato di invalidità. La domanda deve essere presentata online sul sito dell'INPS o tramite enti accreditati come CAF o patronati, compilando il modulo di richiesta e allegando la documentazione medica necessaria.
Novembre 2025 segna un cambiamento significativo per i pensionati italiani. A causa di una coincidenza, il pagamento delle pensioni non avverrà il primo giorno del mese, ma subirà uno slittamento. Infatti, a causa della festività di Ognissanti che cade di sabato, il pagamento sarà effettuato il lunedì 3 novembre. Tuttavia, chi possiede un conto BancoPosta potrebbe vedere l'accredito già dal 1° novembre, sebbene si tratti di casi eccezionali.
La mensilità di novembre sarà anche l'occasione per concludere il recupero dei conguagli fiscali del 2024, con le ultime trattenute relative a IRPEF e addizionali ancora non recuperate, nonché il recupero di eventuali bonus una tantum erogati nei due anni precedenti. Le trattenute, di circa 50 euro al mese, termineranno con questo pagamento.
Con la rivalutazione dello 0,8% in vigore dal 1° novembre, gli assegni, soprattutto quelli più bassi, vedranno un incremento. È importante ricordare che il ritiro in contanti è permesso fino a un massimo di 1.000 euro; per importi superiori è necessario indicare un conto corrente bancario o postale.