Chiedeva alle studentesse della scuola di toccargli i genitali. E' stato condannato a due anni di carcere per tentativo di atti sessuali, il bidello di una scuola a Chieti, che oltre alla reclusione (fittizia) dovrà risarcire 50 mila euro alla famiglia, che si è costituita parte civile nel processo a suo carico. L'imputato non sconterà 24 mesi in carcere, perché in cambio della sospensione della pena è stata chiesta dalla difesa, la partecipazione a specifici corsi di recupero presso enti o associazioni che si occupano di assistenza psicologica e recupero di soggetti condannati per i medesimi reati, scrive Il Messaggero.
La 14enne aveva chiesto qualche centesimo al bidello per comprare una bottiglietta d'acqua, che l'ha invitata a seguirlo nello stanzino dove ha preso la moneta, si è slacciato i pantaloni chiedendo alla ragazzina di prenderla dalle parti intima; l'adolescente è fuggita via, ma poi il bidello le ha comunque dato i soldi. La ragazzina, tornata al banco, ha raccontato l'accaduto all'amica di banco e la voce è arrivata fino alla preside della scuola, che ha denunciato l'operatore scolastico ai carabinieri.
I legali dell'uomo, in fase dibattimentale, annunciando il ricorso in appello hanno detto che la sentenza è ingiusta nei confronti di «un soggetto che non ha mai avuto precedenti, un bidello che ha sempre operato il suo lavoro in termini professionali, ci lascia perplessi. Impugneremo». All’uomo, inoltre è stato applicato il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori e l’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena.
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