Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre, l'Ucraina ha vissuto ore di terrore a causa di una serie di attacchi con missili e droni russi che hanno colpito le città di Kiev e Dnipropetrovsk. Questi attacchi hanno provocato la morte di almeno tre persone e il ferimento di molte altre, oltre a causare danni significativi a strutture civili.

Kiev sotto assedio: danni e vittime nella capitale
A Kiev, le sirene e le esplosioni hanno iniziato poco dopo la mezzanotte, causando morte e distruzione. Timur Tkachenko, a capo dell'amministrazione militare cittadina, ha confermato la morte di una persona e il ferimento di dieci. I quartieri di Desnyansky e Darnytsky sono stati particolarmente colpiti, con incendi gravi che hanno interessato edifici non residenziali. Il sindaco Vitali Klitschko ha dichiarato che la città ha subito un attacco balistico e ha esortato i cittadini a rifugiarsi.

Dnipropetrovsk: una notte di fuoco e paura
Contemporaneamente, la regione di Dnipropetrovsk è stata teatro di simili devastazioni. Vladyslav Gaivanenko, capo dell'amministrazione militare regionale, ha rivelato che due persone sono morte e altre sette sono rimaste ferite. Gli attacchi hanno causato incendi estesi che hanno distrutto case, negozi e veicoli. Le squadre di emergenza sono state mobilitate per controllare le fiamme e assistere i residenti, molti dei quali hanno perso temporaneamente l'accesso all'energia elettrica.

La tensione internazionale e la ricerca di soluzioni diplomatiche
Nonostante la grave situazione sul campo, la diplomazia internazionale sembra essere in stallo. Fonti internazionali indicano che, mentre Mosca persiste nell'attaccare obiettivi strategici e civili, Kiev chiede sistemi di difesa aerea avanzati e un supporto continuo dagli alleati occidentali. La ripresa degli attacchi notturni su larga scala rappresenta un inquietante passo indietro nei tentativi di de-escalation, aumentando i timori di un'intensificazione del conflitto.