A novembre 2025, milioni di famiglie italiane si preparano a ricevere l'Assegno Unico, un supporto finanziario essenziale per chi ha figli a carico. Questo aiuto è indipendente dalla situazione lavorativa dei genitori, che siano impiegati, autonomi o disoccupati.
L'assegno mensile rappresenta un aiuto significativo per le spese inevitabili legate alla crescita dei figli. Per molti, è un elemento decisivo che aiuta a bilanciare il budget familiare. Tradizionalmente, l'atto di controllare l'app della banca per verificare l'accredito si è trasformato in un rituale silenzioso per numerose famiglie.
Questo mese, tuttavia, l'INPS ha annunciato sul proprio sito ufficiale alcune importanti modifiche nel processo di erogazione dell'assegno. Le novità hanno suscitato malcontento e una crescente richiesta di spiegazioni dettagliate.
L'Assegno Unico è garantito per ogni figlio minorenne, a partire dal settimo mese di gravidanza per i neonati, e per i figli con disabilità senza limiti di età. È inoltre esteso ai figli maggiorenni fino a 21 anni, a condizione che siano impegnati in studi o attività lavorative con un reddito annuo inferiore a € 8.000, siano disoccupati in cerca di lavoro, o svolgano il servizio civile universale.
La data di accredito varia in base alla gestione del dossier da parte dell'INPS, ma per la maggior parte dei beneficiari, l'assegno di novembre 2025 sarà versato regolarmente tra il 10 e il 20 del mese.
La macchina amministrativa coinvolge circa 6 milioni di famiglie. Coloro che hanno presentato una nuova domanda a ottobre, o che necessitano di una lavorazione complessa delle loro pratiche, dovranno attendere fino alla fine del mese successivo per il loro accredito.
L'Assegno, essenziale fino ai 21 anni dei figli e oltre in caso di disabilità, rappresenta una parte significativa della spesa pubblica, con un totale che ha già superato gli 11,5 miliardi di euro. Guardando al 2026, si prevede una rivalutazione degli importi e delle fasce ISEE a partire da gennaio.